Questa commedia fantascientifica rappresenta l’esordio alla regia di John Carpenter, che è anche coautore della sceneggiatura insieme al compagno di studi Dan O’Bannon. Il progetto iniziò come attività studentesca alla USC (University of Southern California), ma rappresenta il primo passo verso una lunga e magnifica carriera per due mostri sacri del cinema. Indipendentemente dalla sua origine di film universitario, Dark Star è oggi considerato un vero cult, che vanta tra i numerosi ammiratori cineasti del calibro di Steven Spielberg e molti altri.
Le riprese di Dark Star presero il via all’inizio del 1971, giungendo nel 1972 ad una prima versione della durata di soli 45 minuti. La notevole qualità della pellicola e un incremento del budget portarono Carpenter e O’Bannon a girare altri 50 minuti di pellicola, rendendolo un vero e proprio lungometraggio adatto alla proiezione nelle sale cinematografiche.
Il 30 marzo 1974 Dark Star venne presentato al Filmex (Los Angeles International Film Exposition), dove la Brianston Pictures lo acquistò per la distribuzione in una cinquantina di sale statunitensi a partire dal 16 gennaio 1975.
Il film narra le vicende dell’astronave da ricognizione Dark Star, in viaggio ai confini dell’Universo conosciuto, fungendo da apripista ad altre navi coloniali. È la metà del ventiduesimo secolo, l’umanità ha raggiunto un enorme progresso tecnologico che le consente di poter esplorare regioni ignote del Cosmo. Lo sgangherato equipaggio della Dark Star è composto da Doolittle, Pinback, Boiler e Talby. I protagonisti svolgono i propri compiti in un clima di assoluta noia, all’insegna di un viaggio ventennale atto alla ricerca di pianeti instabili, potenziali minacce attraverso il cammino delle future missioni coloniali. I quattro vivono una serie di disavventure dal sapore comico, coadiuvate dalla presenza del defunto comandante Powell, cosciente grazie all’ausilio di supporti criogenici…
La colonna sonora venne composta dallo stesso Carpenter, che utilizzò un sintetizzatore modulare analogico a casa di un conoscente possessore di questa macchina. Nella colonna sonora è compreso il brano country intitolato Benson Arizona, cantato da John Yager, con il testo scritto da Bill Taylor.
John Yager, che mi ha gentilmente rilasciato questa breve intervista, racconta così la sua esperienza:
«Come sei entrato a far parte del progetto Dark Star»?
«Mi ero trasferito da poco a Los Angeles e vivevo in appartamento insieme ad un amico, Terence H. Winkless, finché non ho poi trovato una casa mia. Terence era uno studente di cinema alla USC (University of Southern California) e in precedenza aveva interpretato Bingo the Gorilla nel famoso programma televisivo per bambini The Banana Splits. Il suo appartamento era in un piccolo edificio in un bel quartiere di Hollywood, viveva vicino ad un paio di altri studenti di cinema della USC, uno dei quali era John Carpenter. Spesso alcuni di noi si riunivano a casa di Carpenter per cantare e suonare la chitarra. Una sera cantai una versione di Across the Wide Missouri, una ballata folk con alcune note molto basse, e Carpenter deve averla apprezzata e ricordata, perché qualche tempo dopo mi chiese di cantare il tema di Dark Star. Successivamente la traccia di chitarra slide fu suonata e registrata, credo, dal buon amico di Carpenter Tommy Wallace che, in seguito, diresse uno dei film di Halloween. Il ritornello, cantato da me con i cori di Winkless, Justice O’Neil (un amico con cui lavoravo agli Universal Studios) e forse qualcun altro, fu registrato nel 1973 sul palco della University of Southern California dove fu anche girato Dark Star, infatti c’erano ancora oggetti di scena e il set, in particolare la cabina di pilotaggio angusta e complessa della navicella spaziale.
Incredibile. Carpenter in seguito mi inviò un bel biglietto dicendo che il tema di Benson, Arizona è stato eseguito esattamente come voleva. Dopo poco tempo andai alla première di Dark Star mi piacque molto, da allora l’ho guardai molte volte».
«Sei soddisfatto del prodotto finito? Cosa pensi oggi del film»?
«Ho affrontato l’intera cosa come un divertimento e un atto di amicizia. Nessuno di noi sapeva che fenomeno sarebbe diventato. La mia umile parte mi ha dato una piccola fetta di fama internazionale che ho trovato molto divertente. La registrazione probabilmente rimarrà su YouTube per sempre».
Il testo del brano Benson, Arizona, cantato da John Yager:
A million suns shine down
But I see only one
When I think I’m over you
I find I’ve just begun
The years move faster than the days
There’s no warmth in the light
How I miss those desert skies
Your cool touch in the night
Benson, Arizona, blew warm wind through your hair
My body flies the galaxy, my heart longs to be there
Benson, Arizona, the same stars in the sky
But they seemed so much kinder when we watched them, you and I
Now the years pull us apart
I’m young and now you’re old
But you’re still in my heart
And the memory won’t grow cold
I dream of times and spaces
I left far behind
Where we spent our last few days
Benson’s on my mind
Il brano:
“Guida ai film di fantascienza di John Carpenter” di Paolo Prevosto
