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La clonazione umana secondo il cinema

In queste ore fanno il giro del mondo le prime immagini di Zhong Zhong e Hua Hua, due tenere scimmiette appartenenti alla specie dei macachi. I due animaletti delizierebbero sicuramente gli utenti dei social, ma non sarebbero certo sulle prime pagine di tutte le maggiori testate mondiali, se non fosse per una peculiarità unica: sono le prime scimmie ad essere state clonate, all’interno di un laboratorio di ricerca cinese. Questo apre grandi dibattiti e spalanca le porte ad un’eventualità che affascina e terrorizza al contempo: la clonazione umana.

Il cinema ha più volte affrontato l’argomento, alternando pellicole ironiche a lavori di forte intensità emotiva. Nel corso dei decenni sono uscite alcune pellicole di qualità che hanno affrontato il tema: “I ragazzi venuti dal Brasile” (1978) e “Dr. Creator- specialista in miracoli” (1985) sono i maggiori film che hanno esplorato l’argomento, almeno prima della pubblicazione di una notizia che avrebbe sparigliato le carte. L’anno che segna uno spartiacque è il 1996: il 5 luglio nasce infatti la pecora Dolly, primo mammifero venuto al mondo grazie alla tecnica della clonazione. Nello stesso anno, sulla scia dell’enorme clamore suscitato dalla notizia esce nelle sale “Mi sdoppio in 4”, gustosa commedia nella quale Michael Keaton giunge a clonare se stesso, dando vita ad una lunga serie di equivoci.
L’anno successivo è il terribile xenomorfo a subire la pratica della clonazione. Nel 1997 viene distribuito nelle sale “Alien- La Clonazione”, che immagina una disastrosa operazione di recupero genetico ai danni dell’eroina Ellen Ripley.

L’azione è la chiave di lettura nel film “Il sesto giorno” (2000) nel quale l’inossidabile Arnold Schwarzenegger viene clonato per sbaglio al posto del proprio cane.
Di tutt’altro registro il cupo “Godsend” (2004) che affronta le possibili implicazioni etiche e psicologiche riguardo la pratica della clonazione: due genitori disperati decidono di riportare in vita artificialmente il clone del loro figlio morto, ma non tutto procederà secondo i piani.
L’anno successivo è il turno di “The Island” (2005) che affronta l’inquietante possibilità per la quale esseri umani potrebbero essere clonati ed allevati al solo scopo di ricavarne organi di ricambio: l’argomento verrà ripreso nel 2010 dal film “Non lasciarmi”.

Sempre nel 2010, l’amore eterno è il filo conduttore di “Womb”, che lambisce il tema assecondando le sfumature più intime e struggenti che riguardano il controverso tema della replicazione umana.
Una menzione speciale merita l’episodio “Torna da me”, che apre la seconda stagione della controversa serie “Black Mirror”: qui la clonazione trascende la carne, riversandosi nei ricordi e nei sentimenti di un giovane uomo morto che ritorna dalla compagna disperata attraverso i prodigi della tecnologia.
La clonazione attira e spaventa da sempre gli esseri umani, che all’alba di una nuova era si pongono questioni morali e religiose, non senza bramare l’opzione di aspirare, un giorno, all’immortalità.