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Collaborazione NASA-SpaceX

Nell’ultimo periodo è iniziata una nuova corsa alla Luna, non solo per una “toccata e fuga”, ma per realizzare qualcosa di molto più importante, come una stazione orbitante, il Gateway, e delle basi permanenti sulla superficie.
Per fare ciò, la NASA si è aperta alla collaborazione con diverse aziende private, 13 in totale, tra cui: Lockheed Martin, Blue Origin e SpaceX.

Proprio l’azienda di Elon Musk, lo scorso 26 luglio, ha fatto volare per la prima volta il prototipo di quella che sarà la Starship.
Si è trattato solo di un primo test, con lo StarHopper, il nome del prototipo, che ha raggiunto solamente una ventina di metri di altezza, ma è stato comunque un passo molto importante.
Per metà agosto è previsto un altro volo, durante la quale raggiungerà i 200 metri di altezza.

Collaborazione NASA-SpaceX

La collaborazione tra NASA e SpaceX sarà finalizzata allo studio di due diversi aspetti tecnici per raggiungere la Luna.
Il primo problema da affrontare è quello della polvere.
Il nostro satellite naturale infatti, è caratterizzato dalla presenza di regolite, una polvere rocciosa, che potrebbe creare problemi agli ugelli dei motori del razzo. Anche le gambe di atterraggio hanno bisogno di essere progettate adeguatamente, in quanto il peso della Starship, 85 tonnellate in base all’ultimo dato ufficiale, sarà molto maggiore rispetto al LEM delle missioni Apollo, 5500 kg. Le gambe quindi, potrebbero rischiare di sprofondare all’interno della superficie.

Collaborazione NASA-SpaceX

Per un viaggio di andata e ritorno, è necessario molto carburante, ma questo implica un maggiore peso della navicella. Per ovviare al problema, gli ingegneri di NASA e SpaceX, grazie anche alle ricerche della ULA (United Launch Alliance), studieranno un sistema per effettuare il rifornimento della navicella in orbita. Lo stesso Musk, sin dalle prime presentazione della Starship, chiamata prima BFR, ha sempre proposto questa soluzione, come unico modo per poter lanciare una navicella così grande. Sempre Musk, ha dichiarato che è molto più difficile effettuare il docking tra una capsula e la Stazione Spaziale Internazionale, che tra le due astronavi di SpaceX, una diretta verso la Luna e l’altra che servirà solamente da “stazione di servizio”.

Con questi piccoli passi, si avvicina sempre di più il momento in cui torneremo sulla Luna.

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