Fiammanti astronavi in grado di eludere la forza di gravità, sfidano il tempo ed i bolidi avversari su piste mozzafiato al ritmo di musica elettronica. Tutto questo non è il lancio di un nuovo film: Wipeout è il videogioco che ha ridefinito il genere “corse”.
Metà anni ’90: la scia anfetaminica dei rave si insinua tra le pieghe della cultura di massa. La musica elettronica dei The Prodigy si evolve, l’album Music for the Jilted Generation (1994) segna un punto di svolta, preparando l’opinione pubblica al capolavoro della band inglese The Fat of the Land (1997).
Band come Massive Attack, The Chemical Brothers e Underworld scalano le classifiche.
Nel 1995 i film Johnny Mnemonic ed Hackers cavalcano l’onda della fascinazione per il cyberspazio: l’ultimo titolo, in particolare, affida le strabilianti sequenze di gioco ad un team di sviluppo britannico conosciuto come Psygnosis.
Attiva sul campo dal 1984, la casa di produzione vanta una lunga esperienza, nel 1993 il colosso Sony acquisisce gli studi per lo sviluppo di giochi in vista dell’uscita della propria console, la leggendaria PlayStation, che a distanza di qualche mese sbaraglierà i concorrenti e ridefinirà le regole di mercato dell’home gaming.
I programmatori del team sono alle prese con un videogioco di corse sui generis, che vede astronavi da corsa ingaggiare competizioni al limite della legalità su circuiti a gravità zero e che sarà distribuito con il titolo Wipeout.
Nell’anno 2052 quattro squadre gareggiano in una lega anti-gravità su diversi circuiti mondiali, con la possibilità di sbloccare uno speciale livello nel quale la corsa si disputa sul suolo marziano.
Questo è l’incipit del primo capitolo della serie, che nel 1996 vede il seguito Wipeout 2097, il quale sfoggia una grafica drasticamente migliorata ed una simulazione di movimento incredibile per l’epoca.
Tutto di Wipeout diventa fenomeno di costume, dal design al marketing (la controversa pubblicità che ritrae la dj Sara Cox stordita e con il naso sanguinante accosta l’esperienza di gioco all’uso di droghe) creando una mania che porta a produrre gadget di ogni genere.
Anche la colonna sonora diventa icona, affiancando alle musiche del team musicale videoludico CoLD SToRAGE tracce di band come The Chemical Brothers, Orbital e The Prodigy.
Il gioco vedrà diversi seguiti, tra i quali Wipeout 2048 e Wipeout Omega: nel frattempo Psygnosis, divenuta Studio Liverpool sotto l’egida di Sony, chiude i battenti nel 2012.
Nato negli anni in cui il futuro veniva allucinato attraverso un cyberspazio totalmente disatteso, Wipeout rimane un caposaldo nella storia dei videogiochi e, ci azzardiamo ad affermare, di una certa narrazione fantascientifica transmediale.