«Remember, remember! The fifth of november»
Questi versi del militare Guy Fawkes sono il filo conduttore di V per Vendetta (2005) un film che ha lasciato un segno nel panorama cinematografico grazie alla potente verve narrativa e ai temi provocatori affrontati nella pellicola. Basato sull’omonima graphic novel scritta da Alan Moore e illustrata da David Lloyd, il film è stato diretto dai fratelli Wachowski, noti soprattutto per aver girato una pietra miliare della fantascienza come Matrix.
In una Londra distopica e futuribile, un regime totalitario governato dal dittatore Adam Sutler (John Hurt), controlla ogni aspetto della vita dei cittadini attraverso la paura e la propaganda. In questo contesto subentra il misterioso protagonista, conosciuto come V (Hugo Weaving), un vigilante mascherato che combatte contro l’oppressione e l’ingiustizia. V scatenerà una serie di atti di guerriglia contro il governo, spingendo la popolazione a ribellarsi. A fianco dell’eversivo V c’è Evey Hammond (Natalie Portman) una ragazza alla ricerca di risposte sul regime e sulla sua stessa identità. La maschera di Guy Fawkes indossata da V è diventata un’icona culturale, simbolo della protesta contro le ingiustizie e i regimi in tutto il mondo. Adottata da attivisti in tutto il mondo, tra cui il famoso gruppo Anonymous, è emblema dell’importanza di combattere per la libertà di espressione e del diritto di opporsi all’oppressione. “V per Vendetta” è una riflessione profonda su libertà, che ancora oggi ispira generazioni di spettatori a non dimenticare l’importanza della ribellione.
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