Il regista Terry Gilliam, che ha appena perso la battaglia legale per i diritti cinematografici del suo “The Man Who Killed Don Quixote”, durante una recente intervista a RogerEbert.com ha parlato di “Alien”, cult movie del 1979 diretto da Ridley Scott, in cui spiega la sua idea di cosa non avrebbe dovuto esserci nel film:
” ‘Alien’ è semplicemente come un treno fantasma dove qualcosa salta fuori e non sai chi sarà il prossimo a morire. Quando vidi il primo ‘Alien’, tutto quello che mi continuavo a ripetere era: ‘Dai uccidili tutti e basta’, perché tanto sai già che tutti quanti prima o poi moriranno. Alla fine Sigourney Weaver, che sappiamo essere un ufficiale militare davvero in gamba, corre in giro ovunque in mutandine alla ricerca di un gatto. Dammi una fo**uta tregua!”
Gilliam poi ha aggiunto:
“Ci sono alcuni momenti eccezionali in ‘Alien’, ma la scena che non avrebbero mai dovuto girare è quella in cui alla fine lo xenomorfo viene espulso fuori dalla camera di compensazione. Ti accorgi che la creatura aliena è solamente un tipo che indossa un costume di gomma. Fino a quel momento avevamo visto solo alcune parti dello xenomorfo e sembrava così enorme e terrificante. Quella fu una scelta intelligente. Era come lo squalo in ‘Lo Squalo’. Dissi a Ridley: ‘Non vuoi davvero inserire quella scena dello xenomorfo alla fine. Tagliala!’”.
Detto questo Terry Gilliam ha raccontato che gli venne offerto di girare un sequel di “Alien”:
“Mi fu offerto di girare un sequel di ‘Alien’ perché a quel tempo avevo successo grazie ai risultati ottenuti con ‘I Banditi del Tempo’ (1981) e ‘La leggenda del re pescatore’ (1991). Ma io non volevo girare film come quello. Sono pellicole industriali, in cui lavori per uno studio. Il mio ultimo lavoro in fabbrica è stato con una Chevrolet nello stabilimento di assemblaggio a Los Angeles, durante il mio primo anno al college, nel turno notturno. Mai più”.
Gilliam ha le idee molto chiare su cosa non vuole girare o cosa non gli piace vedere al cinema, considerando le altre sue dichiarazioni sui cinecomic ritenuti film per ragazzini che non crescono.