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Stati di allucinazione (1980)

Stati di allucinazione (1980)

All’inizio degli anni ’50 il ricercatore John Lilly conduce una serie di esperimenti che anticiperanno di quasi un ventennio alcune suggestioni della beat generation. Lilly sperimenta su se stesso gli effetti della deprivazione sensoriale, raggiunta attraverso l’utilizzo di speciali vasche isolanti: a coadiuvare queste ricerche, lo scienziato americano introdurrà l’uso di sostanze psicotrope e allucinogene quali ketamina e LSD. Alle esperienze di Lilly è liberamente ispirato Stati di allucinazione, film del 1980 diretto dal visionario Ken Russel ed interpretato da un esordiente William Hurt.

Il professore Eddie Jessup affronta lunghe sedute in vasca di deprivazione sensoriale al fine di analizzare la propria coscienza più profonda: per aumentare l’efficacia dei suoi esperimenti, Jessup reperisce un potente allucinogeno utilizzato in ambito sciamanico. Introducendo la sostanza all’interno delle sedute in vasca, Jessup raggiunge stati sconosciuti della propria mente, regredendo gradualmente ad uno stadio primitivo.

Stati di allucinazione si apre come narrazione di uno scrupoloso ed ambizioso percorso di ricerca (accademica e non) che vira presto in direzione di un fantastico viaggio all’interno della stessa natura umana, fino ai suoi primordi: un cammino non privo di situazioni a dir poco bizzarre. Gli effetti speciali sono affidati al veterano Dick Smith (Il Padrino, L’esorcista, Taxi Driver, Starman e Scanners solo per citare alcuni dei suoi lavori) e l’impatto è notevole: il complesso filmico è un costante equilibrio tra ragione e follia che si manifesta soprattutto attraverso la potenza delle immagini.

Un film che pecca, soprattutto nella seconda parte, di alcune ingenuità che sembrano in parte derivare da un eccesso di sincero e genuino entusiasmo da parte del regista. In ogni caso, uno sguardo cinematografico unico nel suo genere, che attraverso la fantasia mette in luce le esperienze di un vero pioniere: un uomo di scienza che, per determinare nuovi limiti nel campo della ricerca, ha messo a repentaglio la propria salute nel testare in prima persona i potenti effetti dei propri esperimenti.