Il 28 gennaio 1986 lo shuttle Challenger esplode a pochi secondi dal decollo senza lasciare scampo ai componenti dell’equipaggio. L’opinione pubblica mondiale scopre con sgomento che la corsa allo spazio non vive di soli successi, ma si nutre anche di sangue, lacrime e vite umane.
Coleco è nota ai più per la produzione di consolle storiche come Telstar e ColecoVision. Nel 1987 l’azienda americana mette in produzione una serie di giocattoli a tema spaziale: i giochi della serie StarCom vedono la contrapposizione tra forze spaziali americane e la misteriosa Shadow Force: sono modelli molto dettagliati e realistici, anche grazie al fatto che vengono prodotti sotto la supervisione del Young Astronaut’s Council. La scelta è quantomai coraggiosa, vista la scia di polemiche che ha investito la NASA dopo la tragedia del Challenger.
La peculiarità degli StarCom risiede nell’uso di congegni meccanici che permettono una cinematica di grande impatto sui veicoli e l’introduzione di magneti, muniti di sistema Magna-Lock, che consentono l’accoppiamento tra le astronavi e le action figure. Come prassi nella produzione di giocattoli anni ’80, viene prodotta una serie animata coeva che tuttavia non godrà di grande successo.
Dopo soli tredici episodi il cartone animato StarCom: the U.S. Force sarà sospeso.
Un destino segnato per giocattoli che celebrano la corsa allo Spazio lontano dagli sfarzi delle missioni lunari e all’ombra della fallibilità del programma spaziale americano.
L’INCIDENTE DELLO “SPACE SHUTTLE CHALLENGER” – 28 GENNAIO 1986
