Pochi titoli dividono il pubblico come Dune, film del 1984 diretto da David Lynch ispirato al romanzo omonimo scritto da Frank Herbert negli anni ’60. Nonostante l’iniziale flop, la pellicola ha scavato nell’animo degli spettatori fino a meritare un posto nell’olimpo del cinema di culto.
All’inizio degli anni ’90 il supporto digitale fa capolino nella vita di molti utenti, il laser applicato alla lettura di compact disc sta per vivere la sua fase di massimo splendore. Quasi dieci anni dopo l’uscita del film, gli sviluppatori francesi della società Cryo presentano un gioco basato sulle vicende del romanzo e incentrato sullo stile estetico del film: Dune alterna le suggestioni dell’opera di Lynch e le geniali intuizioni di Herbert, prendendosi anche qualche licenza poetica. Il tutto con risultati talvolta sorprendenti.
Philippe Ulrich è abituato a programmare con una manciata di kilobyte dai tempi del Sinclair ZX80, i 700 mega a disposizione di un compact disc gli appaiono come un’infinità. I tempi sono maturi e Philippe comprende di poter scrivere un pezzo di storia nel campo dei videogame. I complessi schemi di gioco, le grafiche e i volti dei personaggi (spesso ispirati agli attori del film) richiedono un minuzioso e lungo lavoro, coadiuvato in qualche modo da Virgin Games che mostra una certa insofferenza nei confronti dello stile e dell’estetica del prodotto in lavorazione.
Entra in gioco Westwood Studios, un team di sviluppo americano che dovrebbe tamponare un eventuale tracollo provocato dal flop del gioco Cryo. A dispetto dei pronostici, tuttavia, il pubblico dimostra di amare la complessità e le variabili del lavoro di Ulrich e compagni: Westwood si deve accontentare di un ruolo gregario e rilascia Dune II: La Battaglia per Arrakis, gioco di strategia molto apprezzato che aprirà la strada alla fortunata saga di Command & Conquer.
Il Dune made in Cryo viene rilasciato inizialmente in versione PC e Amiga su floppy ma viene presto riversato su cd-rom: si apre la strada all’uso di un rudimentale full motion video, che consente l’inserimento di spezzoni del film all’interno del gioco.
Simulazione di volo, strategia, avventura grafica e interazione fanno di Dune un poliedrico punto di riferimento nella programmazione videoludica, oggetto raffinato e prezioso quanto la ricercata “Spezia” herbertiana.
