Home Corsa allo Spazio SPACE X: il lancio del “Falcon Heavy”, un passo verso il futuro

SPACE X: il lancio del “Falcon Heavy”, un passo verso il futuro

Il 6 Febbraio, dalla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center in Florida, la stessa di tante missioni Apollo verso la luna, è stato lanciato il più potente razzo privato al mondo. Il Falcon Heavy è costituito da 3 razzi normalmente usati da Space X per portare in orbita satelliti e altro materiale, che hanno la capacità di rientrare sulla terra, atterrare in verticale ed essere riutilizzati. Il lancio era considerato un importantissimo test flight, con l’obiettivo di portare in orbita ellittica eliocentrica un carico pesante, che in questo caso era la Tesla Roadster privata proprio del fondatore di Space X, Elon Musk. Il lancio era programmato per le 19.30 ora italiana, ma è stato rimandato per forti venti e alle 21.45 i tre razzi che insieme costituiscono il Flacon Heavy hanno portato il loro payload nello spazio.

Poco dopo i due vettori laterali, come da programma, si sono sganciati, e hanno iniziato le procedure automatiche di rientro sulla terra, che sono andate perfettamente a buon fine, offrendoci una scena incredibilmente suggestiva al momento del loro atterraggio sulle due piattaforme che a tutti gli appassionati di spazio e fantascienza rimarrà impressa.

Era previsto anche il rientro sulla terra del terzo core principale, su una piattaforma di atterraggio nell’oceano, ma alcuni motori non si sono accesi e il core è andato distrutto.
Nel frattempo l’ultimo stadio ha aperto le due coperture, rivelando al mondo una Tesla Roadster Rossa, guidata da SpaceMan, un manichino che indossava la tuta spaziale che Space X ha progettato e che intende utilizzare per le missioni su Marte.

Un altro regalo per gli appassionati di fantascienza è stato la scritta “DON’T PANIC” sul cruscotto della Tesla, citazione dal famoso “Guida Galattica per Autostoppisti” di Douglas Adams. Elon Musk ha promesso che nel cruscotto dell’auto c’e’ anche un asciugamano 🙂

La missione è stata un grande successo, incredibile se si pensa che è stata realizzata da una compagnia privata, senza alcun finanziamento dei contribuenti, che è nata solo nel 2002.
Il lancio inoltre è costato solo 90 milioni di dollari, che rispetto ai costi che offre la concorrenza è un prezzo molto basso. Questo permetterà ai produttori di satelliti e alla stessa NASA di riporre grande fiducia nell’affidare i propri preziosi carichi alla compagnia di Elon Musk, che ha in programma obiettivi incredibilmente ambiziosi, tra cui la colonizzazione di Marte.

E non è fantascienza.

Articolo a cura di Giorgio Campiotti