C’era una volta la brava ragazza, dolce, ammirata e contesa per la sua sbalorditiva bellezza, desiderata da ogni uomo. Nella fantascienza il fascino della donna spesso emerge invece per i valori opposti: aliene, mutanti, cyborg, bad girl che impersonificano il ruolo della femme fatale, seducente ma spietata, irriducibilmente pericolosa. Elencheremo cinque donne che nei telefilm e nel cinema di fantascienza sono emblema del fascino del male:
Diana (“Visitors”) Interpretata da Jane Badler è il comandante dell’astronave aliena che invade Los Angeles nella serie TV “Visitors”, creata da Kenneth Johnson e trasmessa in Italia nel 1986. Diana è famosa per essere una perfida raggiratrice, bellissima e irraggiungibile, che plagiava gli esseri umani nella sua sete di potere per poter raggiungere i suoi sadici obiettivi.
Sil (“Specie Mortale”) Interpretata dall’affascinante Natasha Henstridge, Sil è una femmina-ibrido dal DNA modificato, nata in un laboratorio segreto. La sua crescita è incredibilmente veloce e, una volta divenuta adulta, Sil è preda delle sue istintive e pericolose pulsioni che la spingeranno a cercare di accoppiarsi e prolificare ad ogni costo. Disegnata dal grande maestro H. R. Giger (il creatore di Alien), Sil rappresenta la donna mantide, apparentemente ingenua e fragile ma letale.
Seerlena (“Men in Black II”), interpretata da Lara Flynn Boyle, villain di “Men In Black II” è un’aliena che giunge sulla terra a bordo della sua piccolissima astronave in cerca di un potente gioiello in grado di assicurarle il dominio dell’universo. Il suo personaggio, vagamente ispirato nell’estetica alla ragazza aliena di “Mars Attack!”, sensuale come una modella di Victoria’s Secret, è in realtà una donna senza pietà.
Dren (“Splice”), protagonista del film “Splice”, intepretata da Delphine Chaneac, è una creatura straordinaria dall’aspetto ibrido, risultato di un esperimento scientifico in cui è stato mescolato il DNA umano con quello animale. Dren è un’affascinante chimera, apparentemente innocua, che da adulta diventerà metaforica espressione del desiderio sessuale e della morbosità affettiva, pericolosa predatrice dell’uomo che l’ha creata.
Ava (“Ex Machina”) Ava, interpretata da Alicia Vikander, è un robot dalle sembianze umane, protagonista femminile del film “Ex Machina”. Espressione della forma più avanza di intelligenza artificiale, Ava viene tenuta rinchiusa dal suo creatore per essere studiata nella sua capacità di interazione con l’esterno. Delicata, amabile, romanticamente malinconica, Ava mostrerà una sottile ambiguità ingannevole, diventando il simbolo della donna che con la sua candida gentilezza è in grado di annebbiare la coscienza di chi affascina.