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“VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA”: Il romanzo di Jules Verne e le sue trasposizioni cinematografiche

Nel 1692 l’astronomo Edmond Halley (che esattamente un decennio prima ha osservato il comportamento ciclico della celebre cometa che porta il suo nome) propone una teoria secondo la quale la terra sarebbe costituita da numerosi gusci che si alternano ad altrettante atmosfere. La leggenda della cosiddetta “Terra cava” si perde tuttavia nell’alba della civiltà: già i greci ipotizzavano l’esistenza di un pianeta celato sotto la superficie visibile. Il mistero che ammanta il centro della Terra ha portato spesso ad identificarlo con il regno dei morti. Nel corso del diciannovesimo secolo la teoria vive una parentesi di grande attendibilità, portando addirittura all’organizzazione di vere e proprie spedizioni al Polo Nord per trovare un fantomatico punto di accesso al mondo sotterraneo. La teoria della “Terra cava” catturerà trasversalmente le fantasia di uomini e popoli in ogni luogo ed ogni epoca: non è un mistero che i nazisti (nella fattispecie gli appartenenti alla società segreta Thule) fossero ossessionati dall’eventualità di individuare il punto di accesso al leggendario regno di Agarthi, situato sotto la superficie del nostro pianeta.

Edmond Halley, 1656-1742, Astronomo

Anno 1864: il poliedrico scrittore francese Jules Verne, evidentemente affascinato dal tema, scrive il celeberrimo “Viaggio al centro della Terra”. Nonostante altri nomi celebri della letteratura, quali Giacomo Casanova ed Edgar Allan Poe, avessero già trattato l’argomento in precedenti opere di narrativa, il romanzo di Verne è oggi annoverato tra i romanzi fantastici fondamentali dell’epoca moderna.
Il libro narra le avventure del professor Otto Lindenbrock, che dopo aver rinvenuto un misterioso manoscritto in alfabeto runico lo traduce grazie all’ausilio del nipote Axel. Il testo riporta le istruzioni per raggiungere il centro della Terra. E’ l’inizio di un’avventura nelle sconfinate cavità del pianeta, che cela al proprio interno le immense meraviglie ed i numerosi pericoli di un mondo che si è conservato allo stadio primordiale.Il cinema non è immune al fascino esercitato dalla teoria della Terra cava: proprio al libro di Verne si ispira “Viaggio al centro della Terra” (1959) diretto da Henry Levin e candidato a tre premi Oscar. Numerosi i remake, tra i quali “Viaggio al centro della Terra 3D” (2008) interpretato da Brendan Fraser e il coevo B movie “Journey to the center of the Earth” prodotto dalla Asylum (la stessa del fortunato filone “Sharknado”).La “Terra cava” è un concetto che non mancherà di instillare suggestive varianti nel cinema: una menzione particolare merita “Ercole al centro della Terra” (1961) film diretto da Mario Bava ed espressione massima del genere cinematografico denominato Peplum. Atmosfere più scientifiche si respirano in “The Core” film del 2003 diretto da Jon Amiel: qui il centro della terra è rappresentato sotto forma di un enorme geode, ben lontano dalla visione strabiliante e romantica di Verne.
Il potere esercitato da mondi sotterranei non smette mai di esercitare un enorme fascino: celando fitti misteri e meraviglie infinite essi rappresentano un immaginario viaggio dentro al nostro inconscio più intimo, alla ricerca delle nostre stesse origini.