Home 1970 LEGO: dal “classic space” a “Benny l’astronauta”

LEGO: dal “classic space” a “Benny l’astronauta”

lego space

Sul finire degli anni ’70 l’Italia è calata nel cuore degli “anni di piombo”. La guerra fredda si gioca su nuovi fronti, data la fase di stallo vissuta nell’ambito della rivalità spaziale: smaltito da anni l’entusiasmo per gli ultimi allunaggi, gli USA si prestano a sviluppare lo shuttle (che entrerà in servizio negli anni ’80) mentre l’Unione Sovietica si concentra sulla progettazione di stazioni spaziali orbitanti, attraverso il programma “Saljut”.

L’azienda danese LEGO è un colosso che, grazie ai suoi mattoncini colorati componibili, ha conquistato milioni di bambini in tutto il mondo. Con il “sistema” LEGO si possono costruire città, navi, auto e molto altro. Vengono prodotte linee per i più piccoli (Duplo) e sofisticati kit che prevedono uso di ingranaggi e leve per utenti “esperti”.
L’idea di una linea dedicata allo Spazio inizia a cavallo tra gli anni ’60 e ’70: vengono inizialmente lanciati alcuni set che riproducono rampe di lancio ed improbabili mezzi spaziali. L’esiguità dei pezzi disponibili e la limitatissima gamma cromatica sembrano tuttavia tarpare le ali al progetto per una linea spaziale davvero incisiva. Sul finire degli anni ’70 la situazione è molto diversa, la scelta di forme e colori è stata ampliata e, soprattutto, fanno la loro comparsa i leggendari omini gialli snodabili, che ancora oggi troviamo sugli scaffali dei negozi di giocattoli: i tempi sono maturi per portare alla luce uno dei temi più articolati e longevi di casa LEGO.

Nascono gli omini spaziali, caratterizzati da un outfit monocromatico, bombole di plastica in spalla e caschi ad uovo in testa. Vengono inoltre proposti speciali mattoncini trasparenti di colore giallo che costituiscono i vetri dei moderni mezzi galattici: Il grigio ed il blu sono colori dominanti che, nelle intenzioni dei progettisti, enfatizzeranno il concetto di esplorazione spaziale.

LEGO 928 - Galaxy Explorer
LEGO 928 – Galaxy Explorer – 1979

“Galaxy Explorer” è il nome dato ad uno dei set più amati, bramati e ricercati dai bambini dell’epoca e dai collezionisti di oggi. Il lotto contraddistinto dal numero 928 è semplicemente un sogno. Una grande astronave ricca di stive ed aperture nascoste è incorniciata dal diorama che riproduce paesaggi lunari: tra crateri e piste di atterraggio svetta una piccola cabina riportante l’inconfondibile logo spaziale.

 

LEGO-Space

La linea “Space” è un successo che nel corso degli anni incontra sviluppi più o meno marcati: non ultimo, l’evolversi della colorazione dei “vetri”, che passano dal giallo al verde, giungendo poi al “futuristico” blu. Quasi un decennio dopo la comparsa dei primi set, la serie “Futuron” introduce soluzioni che mandano in visibilio i ragazzini dell’epoca. Mantenendo la colorazione blu nelle trasparenze, vengono introdotte visiere regolabili abbinate ai caschi dei personaggi. Tra i set fa la comparsa un lotto destinato ad entrare nella leggenda: la mastodontica monorotaia 6990 è un ingombrante oggetto del desiderio che ipnotizzerà più di una generazione, grazie a movimenti elettrici, luci e meccanismi di ogni tipo.

LEGO 6990 Monorotaia Spazio (Space Monorail Transport System) - 1987
LEGO 6990 – Monorotaia Spazio – 1987
LEGO 6990 – Monorotaia Spazio – 1987

Viene contestualmente prodotta una linea di “antagonisti”, gli oscuri personaggi della serie “Blacktron”, caratterizzata dalla predominanza del colore nero in figure, mezzi e addirittura basi. Sul finire degli anni ’80 esce anche “Space Police”, serie di mattoncini molto apprezzata che si rinnoverà, attraverso tre edizioni, fino al 2010. Lo spazio è un filone d’oro per LEGO: serie come “M-Tron”, “Spyrius”, “Unitron”, “Ice Planet” ed “Exploriens” si rinnovano ogni volta con nuove serigrafie ed affascinanti palette di colori, sempre più fluorescenti (soprattutto per quanto riguarda i pezzi traslucidi) introducendo inoltre ologrammi, meccanismi ed accoppiamenti magnetici di ogni tipo.

LEGO Space blacktron

La fantasia dei creativi sembra però lentamente esaurirsi: serie come “UFO”, “Insectoids”e “Life on Mars” perdono quel mordente che era insito nelle precedenti edizioni. Nel 2011 l’azienda sceglie di portare lo spazio profondo sulla Terra attraverso i set “Alien Conquest”, che prefigurano un’invasione aliena in pieno stile sci-fi, con tanto di dischi volanti ed alieni verdi. “Galaxy Squad” (2013) è l’ultima serie dedicata allo spazio. LEGO, ora più orientata a produrre set su licenza di saghe cinematografiche come “Star Wars” ed “Harry Potter”, abbandona l’originalità in nome del marketing.

Nel 2014 esce nei cinema “LEGO Movie”: tra i personaggi fa la sua comparsa lo strampalato astronauta Benny, senza alcun dubbio tra i personaggi più divertenti del film: con il suo casco crepato alla base del mento, provoca ilarità tra i più piccoli e molti ricordi tra i genitori. Dalle ceneri di un lento declino lastricato di scarsa fantasia ed ingombranti ingerenze cinematografiche, proprio grazie ad un film ricompare l’inconfondibile, mai dimenticato omino spaziale. Astronauti talvolta goffi e grossolani grazie ai quali, tuttavia, bambini di diverse epoche hanno potuto giocare ovunque, inventando storie ed avventure, viaggiando tra le stelle a bordo di navi intergalattiche, spinti esclusivamente dal potere della propria fantasia.