Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola è un film muto di produzione italiana del 1913, diretto e interpretato da Marcel Fabre. Ha inoltre partecipato alla regia non accreditato Luigi Maggi. È considerata una delle prime pellicole fantascientifiche della cinematografica europea. Composto da quattro episodi, è ispirato al romanzo del 1879, scritto da Albert Robida, intitolato Viaggi straordinarissimi di Saturnino Farandola (Voyages très extraordinaires de Saturin Farandoul), un racconto che presenta similitudini a Viaggi straordinari di Jules Verne. Il film fu prodotto dalla Società Anonima Ambrosio di Torino. I personaggi principali sono stati interpretati da Marcel Fabre, Nilde Baracchi, Filippo Costamagna e Oreste Grandi.
Trama dei quattro episodi:
L’isola delle scimmie
Il veliero guidato dal capitano Barnaba Farandola fa naufragio. Nel tentativo di salvare il figlio neonato di nome Saturnino, il capitano e la moglie, mettono il neonato in una scatola consegnata alle onde. Il bambino approda su un arcipelago di isole abitato solo da scimmie. Saturnino viene allevato e cresciuto da questi animali selvatici, ma quando questi notano la sua diversità, lo emarginano. Deluso dal comportamento delle scimmie Saturnino lascia le isole e diventa marinaio sulla nave guidata dal capitano Lombrico. La nave viene attaccata dai pirati, Saturnino guida i marinai nella resistenza agli invasori e dopo aver scacciato i pirati viene nominato capitano. Saturnino conosce Misora e la sposa. Un giorno, mentre i due sono in mare, si avvicina una balena che inghiotte Misora. Saturnino insegue il cetaceo, però l’animale viene catturato da alcuni pescatori e comprato dal prof. Cocknuff, direttore di un grande acquario di Melbourne. Saturnino si reca all’acquario, ma il direttore si rifiuta di liberare Misora. Saturnino torna all’isola delle scimmie ed insegna loro a combattere. Torna all’acquario con l’esercito di scimmie, lo distrugge e libera Misora.
- Alla ricerca dell’elefante bianco
Il sovrano del Siam offre una ricompensa a chi ritroverà un elefante bianco rubato, Saturnino e la moglie partono alla ricerca dell’animale. Saturnino combatte contro i malviventi, ma questi rapiscono Misora, mentre Saturnino e i suoi uomini cadono in una trappola, vengono catturati e condannati a morte. Misora si finge la donna del capo dei malviventi, distraendoli con dell’oppio e permettendo a Saturnino e ai suoi uomini di fuggire. Saturnino recupera l’elefante bianco e lo restituisce al re.
- La regina dei Makalolos
Saturnino e Misora navigano fino alle sorgenti del Nilo, dove liberano due ragazze rapite da un gruppo di uomini. Le due donne sono della tribù dei Makalolos, e insieme a Saturnino e la moglie si accampano in un luogo, abitato da molti leoni fatti allontanare da Saturnino. Le tre donne vengono rapite da un gorilla, ma Saturnino convince l’animale a liberarle parlandogli nella sua “lingua”.
- Farandola contro Fileas-Fogg
- Saturnino, al comando della nave Bella Leocadia, giunge in America. Lo stato Milligan del Sud sta progettando lo spostamento delle cascate del Niagara nei suoi confini, per studiare il progetto, Saturnino si stabilisce in un villaggio di castori. Tradito da Fileas-Fogg, il villaggio viene attaccato da una tribù di pellerossa guidati da Bisonte Rosso, i nativi catturano Saturnino e Misora. Saturnino viene liberato dalla figlia del capo tribù e fugge. Per vendicarsi di Fileas-Fogg, Saturnino assume il comando dell’esercito del Milligan del Nord in lotta contro quello del Sud di Fileas-Fogg. L’esercito del Nord sconfigge i sudisti addormentandoli con bombe al cloroformio e con un “‘aspiratore pneumatico” che aspira i nemici. Saturnino combatte il duello finale contro Fileas-Fogg a bordo di mongolfiere armate di mitragliatrici, sconfiggendo il nemico e liberando Misora. Alla fine Saturnino ritorna all’isola delle scimmie dove viene accolto festosamente.
Nel 1977 ne fu realizzato uno sceneggiato dalla RAI, ecco la scheda: