Home News & trailer “Critters: A New Binge” – qualche domanda al regista Jordan Rubin

“Critters: A New Binge” – qualche domanda al regista Jordan Rubin

“Critters: A New Binge” – qualche domanda a Jordan Rubin
Torniamo a parlare dei terribili Critters! I pestiferi pupazzi sono noti al pubblico grazie a ben 4 film, il primo dei quali uscito nel 1986 in Italia come Critters, gli extraroditori”.
Una breve serie TV è stata appena realizzata per Shudder, streaming network specializzato nel genere horror. Alla regia, l’entusiasta Jordan Rubin, che condivide con il portale SlashFilm qualche dettaglio sul prodotto in una lunga intervista rilasciata in occasione dell’uscita (il 21 marzo 2019).
Proponiamo un estratto della stessa: abbiamo scelto per voi le domande e le risposte più inerenti alla realizzazione visiva.

Critters trailer

I pupazzi sono molto più espressivi di quanto erano quelli degli anni ’80…
[…] Volevo che parlassero molto di più, come potete vedere, e avere le loro personalità e caratteristiche. Era molto importante per me farli muovere in modo quasi umano, che si trattasse di espressioni o qualcosa che sembrasse un’alzata di spalle, prendere qualcosa, o guardare fuori da una finestra, fischiettare, camminare in giro… cose del genere. Ho messo molta enfasi su questo. Non so se si tratti di una cosa tecnologica o qualcosa a cui mi sono adeguato.

I Chiodo Brothers hanno preso parte alla realizzazione dei “Crites”?
Sfortunatamente no. Volevamo lavorare con loro, ma i limiti della posizione (abbiamo girato a Vancouver), delle riprese e del budget sono stati decisivi. Lì sono tutti i tipi di benefici fiscali, ma a causa dei dazi non abbiamo la possibilità di farli volare e far volare i pupazzi con loro. Quindi siamo andati con un’azienda locale chiamata SFX che si è rivelata ottima. Ero triste di non lavorare con i fratelli Chiodo ma i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro.

Come mai hai riconcepito i cacciatori di taglie con facce verdi senza lineamenti tra le trasformazioni?
Volevo solo che fossero un po’ più moderni ma provando a lavorare con i colori, tentando di evitare l’effetto “green screen”. Com’era la versione originale? Una specie di globo o una specie di color perlaceo?

Erano più color carne.
Sì, mi piaceva l’idea di farli sembrare diversi, e sentirli un po ‘più moderni: questi colori al neon, richiami agli anni ’80… ho deciso di lasciare da parte quella sensazione di argilla grezza.

Anche per questo la scelta delle interiora verdi che schizzano dappertutto?
Sì, volevo che sembrasse sangue di specie aliena.

 

I film originali erano caratterizzati da un certo umorismo: tu volevi più fare conto sull’aspetto della commedia?
Questo è un buon modo per dirlo. Vengo da un background di commedia umoristica e mi è sempre piaciuto il genere. Non volevo scadesse nella presa in giro, non volevo scegliere la strada del “metafilm”; quel che volevo era divertirmi con la leggerezza del tutto, come feci su Zombeavers: battute che suonino normalissime ma che risultino divertenti nel contesto ridicolo, non forzare le battute nei Critters per forza.
I precedenti film erano più seri, ho pensato che ci fosse spazio per divertirmi con il genere commedia, ed è proprio il motivo per il quale è stato utile avere sottotitoli, molte più battute e differenti personalità per ognuno dei principali Critters.

Il divertente trailer di “Critters: A New Binge”: