Nel 1977 Steven Spielberg è un regista ormai affermato: “Lo Squalo” è un film destinato a divenire un vero e proprio cult. Mentre l’amico George Lucas si accinge a cambiare per sempre il cinema sci fi con il suo “Guerre Stellari”, Spielberg sceglie di dedicarsi ad una fantascienza più meditata e misurata.
“Incontri ravvicinati del terzo tipo” è un film che parla principalmente di speranza. Alcune persone, in luoghi diversi, sono pervase da strane visioni che mostrano un monte dalla cima piatta: l’elettricista Roy Neary è tra questi individui e, ben presto, capisce che quel luogo corrisponde al picco chiamato “Torre del Diavolo”. In questa sede un’imponente equipe scientifica sta allestendo una struttura, avendo scoperto l’imminente visita di una delegazione extraterrestre. ALIENI BUONI
Spielberg affronta alcune tematiche che segneranno la sua filmografia: se negli anni della Guerra fredda il cinema di fantascienza ha spesso raffigurato gli alieni come spietati invasori, “Incontri ravvicinati del terzo tipo” cambia registro. La pellicola è infatti un messaggio di fratellanza, un viaggio interiore nell’animo dei protagonisti, che trova il proprio compimento nell’incontro (quasi mistico) con gli ospiti extraterrestri. Nonostante il grande successo, il ’77 è segnato dall’uscita un film epocale: “Guerre Stellari” dominerà la scena mondiale, catalizzando l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori. Ciò nonostante, il piccolo gioiello di Spielberg vince due primi Oscar per il montaggio sonoro e la fotografia. Altro elemento di rottura, rispetto ad opere precedenti, è la raffigurazione dei visitatori spaziali: non più minacciosi mostri ma graziose presenze dai modi mansueti. Tra i curatori degli effetti speciali c’è anche l’italiano Carlo Rambaldi, fresco di Oscar per gli effetti speciali del film “King Kong” (1976): è suo l’alieno “Puck” (soprannome dato dallo stesso Rambaldi), che sul finale del film saluta la delegazione umana, creando un nuovo immaginario collettivo di alieni miti e delicati. Questo nuovo corso nella filmografia di Spielberg (che vuole sul set la consulenza dell’ufologo Josef Hynek, ideatore della classificazione dei diversi tipi di avvistamento) apre le porte ad un tema che condurrà al suo capolavoro “E.T.” (1982): pur riportato ad una dimensione più intima, quest’ultimo attingerà infatti alle suggestioni introdotte da “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.UNA MUSICA INDIMENTICABILE
Il compositore John Williams, già vincitore di due premi Oscar (uno dei quali per la colonna sonora di “Lo Squalo”) , è ingaggiato da Spielberg per le musiche di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”: Williams e Spielberg sperimenteranno per mesi diverse combinazioni, che porteranno alla composizione della celebre melodia di cinque note che saluta la delegazione aliena. Nello stesso anno Williams vince l’Oscar per la colonna sonora di “Guerre Stellari”.Nel 1980 viene rilasciata una versione speciale con scene aggiuntive che mostrano alcuni particolari interni dell’astronave: questa versione non sarà immessa sul mercato domestico prima del 2007.
4K PER FESTEGGIARE IL QUARANTENNALE
Come pochi altri film nella storia, “Incontri ravvicinati del terzo tipo” conserva una propria freschezza, apprezzabile a distanza di quattro decenni. Travalicando la pura e semplice fantascienza, Spielberg sceglie di raccontare una storia di fratellanza universale. Gli extraterrestri, forieri di pace, posano il loro sguardo benevolo su un genere umano alla deriva e “disumanizzato” dalle contraddizioni dei tempi moderni. Raccogliendo l’eredità delle precedenti versioni home video, uno speciale Blu-Ray 4k è stato confezionato per celebrare il quarantesimo anniversario di questo piccolo gioiello senza tempo.
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