Pericolosi, trasformabili, indistruttibili: questo è l’archetipo di robot che il cinema ci ha spesso offerto. Eppure, se ci guardiamo intorno, nella realtà di ogni giorno automi e intelligenze artificiali sono al nostro fianco per sbrigare faccende, fare ricerche e assolvere compiti ingrati. Mentre attendiamo il tempo in cui androidi dall’aspetto sempre più umano ci aiuteranno nelle faccende domestiche, ecco tre esempi di robot servizievoli, tre diverse figure osservate da punti di vista cinematografici molto differenti.
Caterina (Io e Caterina – 1980)
Il misogino Enrico (Alberto Sordi) sostituisce tutte le figure femminili della propria quotidianità con Caterina, una domestica cibernetica che si dimostra dapprima un surrogato ben più efficiente delle compagne di vita in carne ed ossa. La situazione si ribalta quando Caterina rivela una propria personalità, non esente da gelosie e ripicche. Pur con l’intento di affrontare in modo anticonvenzionale il dualismo tra maschi e femmine, Sordi precorre inconsapevolmente di qualche decennio il concetto della odierna domotica.
Sico (Rocky IV – 1985)
Rocky IV regala agli estimatori decine tra frasi celebri, sequenze indimenticabili e chicche di ogni genere. Tra queste ci sono le gag imbastite dal robot che Rocky regala al cognato Paulie. L’automa in questione non era un mero oggetto di scena finalizzato alle riprese del film, bensì un reale strumento dotato di intelligenza artificiale, il cui vero scopo riguardava la terapia di persone affette da autismo. Sico (questo il nome del robot) fu acquistato infatti da Sylvester Stallone per accudire il figlio autistico Seargeoh: la versione aggiornata di questa macchina è prodotta ancora oggi dalla International Robotics, la quale offre possibilità di prova e noleggio.
Dorothy (Spaceballs – 1987)
Parodia di Guerre Stellari (e non solo) in Balle Spaziali il regista Mel Brooks si diverte a schernire gli eroi della saga di Lucas: non è esente l’amato D-3BO, droide al servizio della principessa Leia Organa. Nella mente geniale di Brooks l’androide diventa Dorothy, la damigella robot che salvaguarda le virtù della principessa Vespa. Dorothy, che riprende smaccatamente le fattezze del droide di Lucas, in lingua inglese è chiamata “Dot Matrix”, gioco di parole che riconduce al vecchio sistema di scrittura e stampa a matrice di punti.